“A prima vista non sembrava che una grossa pietra con un buco in cima. Un blocco di granito senza valore, rovinato dal tempo. Esposto in mezzo a tanti altri nel cortile del Museo Archeologico di Milano. Guardandolo più da vicino però, mostrava sulla targa di presentazione il nome del paese dov’era stato trovato, Scandolara Ravara. Veniva dalla Chiesa Vecchia dove venne usato come acquasantiera fino alla metà dell’Ottocento…”.
Questo è l’inizio della storia del più grande reperto archeologico di Scandolara Ravara esposto al pubblico. Un vero e proprio ‘pezzo’ di storia viva, uscito da un sonno lungo 2000 anni per raccontarci le origini della nostra terra e la vita di chi l’ha abitata. Il libretto che mi sono permesso di scrivere non è altro che una raccolta di fonti, interviste, libri, pergamene e racconti orali degli anziani di Scandolara Ravara, Castelponzone, Motta Baluffi e Gussola.
Vuole essere un invito rivolto agli amministratori pubblici, ai cittadini di Scandolara e Castelponzone, a tutti quelli che amano la cultura, affinché almeno il calco di questo importante reperto possa tornare lì dove è stato per quasi duemila anni. L’altare di Ilumvio è un libro aperto pronto a raccontarci la nostra Storia. Le sue radici che affondano in profondità nel passato sono strumenti indispensabili per assicurare a Scandolara e alla sua gente un solido presente e un futuro meno imprevedibile.
https://www.unionemunicipia.it/wp-content/uploads/2015/09/UnioneMunicipia_AltareIlumvio.pdf